Turismo

(Tratto dal documento “Preliminare di Strategia”, disponibile nella sezione “VERSO LA STRATEGIA D’AREA” del menù “PASSI COMPIUTI”)


snai-madonie-logoTURISMO CULTURALE E DESTINATION MANAGEMENT COMMUNITY

Nel corso degli ultimi dieci anni le presenze turistiche dell’area hanno registrato un crollo (da 223.674 del 2005 a 105.490 del 2015) in ragione della chiusura del villaggio Valtur di Pollina che registrava circa 110.000 presenze. Per converso, l’offerta turistica diffusa ha vissuto un processo di ampliamento e riqualificazione: le strutture alberghiere da 12 sono passate a 16, mentre quelle extralberghiere da 113 sono passate a 146, con una dotazione complessiva di 4.339 posti letto. La conclusione dell’esperienza del villaggio Valtur ha dimostrato l’esaurimento del modello turistico del villaggio vacanze, centralizzato e autoreferenziale rispetto al contesto territoriale. La scelta delle comunità locali di un modello alternativo di offerta di territorio ha portato alla costituzione del Distretto turistico “Cefalù e Parchi delle Madonie e di Himera” (2014), al quale hanno aderito 30 comuni (tutti i comuni AI e quelli Area Strategica) e 145 operatori privati dei settori ricettività, ristorazione, servizi, tour operator e formazione.
Attraverso la realizzazione di strumenti web, APP e social il Distretto turistico ha avviato la messa a sistema della ricca offerta dei diversi segmenti turistici del territorio (naturalistico, rurale, culturale e religioso, sportivo invernale e d’avventura, enogastronomico). Oggi siamo di fronte ad un bivio: aumentare la dipendenza dalle multinazionali intermediarie dell’offerta ricettiva (Booking.com, Trivago, Venere, etc…) e ridurre i margini operativi degli operatori locali, oppure rafforzare la catena del valore facendo leva sulle risorse della comunità e del territorio. Noi vogliamo optare per questa seconda soluzione, attraverso la sperimentazione di una Destination Management Community (DMC) che consente alle comunità locali di diventare protagoniste di una nuova dimensione culturale dei processi di sviluppo turistico. La strategia dell’Area Interna individua nel turismo culturale il fattore di valorizzazione dei caratteri “distintivi” delle Madonie, moltiplicatore di valore delle diverse filiere produttive ed occasione di apertura delle comunità locali a nuovi incontri ed opportunità di relazioni in grado di trasformare una visita nel corso di un viaggio in un’esperienza da ricordare.
In questa direzione non basta che funzionino al meglio i servizi turistici tradizionali ma è necessaria una partecipazione corale delle comunità locali per mantenere quei paesaggi naturali e umani che costituiscono l’identità delle Madonie. La DMC consentirà di sperimentare un’offerta turistica integrata delle Madonie sulla base di una valorizzazione dell’ecosistema naturale, della tipicità dei suoi prodotti e dei suoi paesaggi, della rigenerazione urbana dei borghi e dei centri storici. In questa visione è necessaria la condivisione con le comunità locali per mantenere quei “Paesaggi” naturali ed antropici che ne costituiscono l’identità profonda. Serve la loro conoscenza dello straordinario patrimonio di biodiversità e dei sentieri che portano a scoprire i “luoghi” in grado di riassumere in sé quell’unicità di risorse territoriali in grado di attrarre rilevanti flussi di turismo culturale e scientifico a livello nazionale ed europeo (come gli Abies nebrodensis e i frassineti della manna, i “geositi” del Geopark Madonie che ha avuto il riconoscimento dell’UNESCO; il cielo stellato più nitido dell’Europa mediterranea da osservare attraverso il Parco Astronomico).
Il Parco Astronomico delle Madonie, in fase di avanzata definizione, è un Centro di eccellenza di livello internazionale unico in Sicilia. E’ stato avviato dal Comune di Isnello sulla scorta di un finanziamento del CIPE di € 7.500.000,00 per la realizzazione di un “Centro destinato alla ricerca, alla divulgazione e alla didattica delle scienze astronomiche” (2009), Oltre alla Stazione Osservativa destinata alla ricerca avanzata (che include un telescopio riflettore dotato di uno specchio primario “a grande campo”, robotico e fruibile in remoto, unico in Europa) il Parco ospita un’area per la divulgazione e la didattica attrezzata con: un Planetario digitale dotato di cupola di 10 metri di diametro e una capienza di 75 posti; una Terrazza osservativa a copertura mobile con n. 12 strumenti di osservazione connessi in rete; un Radiotelescopio, con parabola da 2,3 metri di diametro, completo di sistema di ricezione ed elaborazione dati e con copertura emisferica di protezione; una Struttura museale e aule didattiche con exhibit per la fruizione interattiva; un Laboratorio solare in cui, tramite un eliostato, potrà essere proiettato su uno schermo il disco solare per la sua analisi e tramite uno spettrografo si potrà ottenere lo spettro della luce solare; un Laboratorio astronomico all’aperto, con orologi solari di vario tipo (Plinto di Tolomeo, Meridiana equatoriale, Cerchio di Ipparco, Rosa dei venti, Grandezze e distanze planetarie e stellari, Scala del Tempo, Parabole acustiche, Mappamondo monumentale con supporto ed asse di rotazione, Planisfero). Al servizio del Parco Astronomico è stato recuperato un ex camping per realizzarvi un Ostello della Gioventù.
Il Geopark delle Madonie, promosso dall’Ente Parco, ha avuto il riconoscimento dell’UNESCO e della Rete Europea dei Geoparks. Racconta la storia della terra e delle formazioni geologiche della Sicilia mediterranea attraverso le collezioni di rocce e fossili ospitate al museo di Petralia Sottana, pensato soprattutto per i ragazzi, e una serie di percorsi geologici che mettono in relazione i “geositi”. Il sentiero geologico urbano (primo in Europa) include anche una visita alla Centrale idroelettrica di Catarratti (1908) che costituisce un notevole esempio di archeologia industriale, apprezzata anche dal mondo accademico internazionale, per il valore culturale e didattico-scientifico nel campo delle energie rinnovabili.

Il processo di costruzione dell’Ecomuseo delle Madonie e delle sue delle mappe di comunità verrà usato come approccio metodologico per rafforzare la destinazione turistica.
L’Ecomuseo costituisce una narrazione complessiva dell’intero percorso strategico, le cui basi normative e progettuali di riferimento sono la L. R. 16/2014, nonché la Convenzione Europea del Paesaggio (Firenze 2000). La compartecipazione e la condivisione di obiettivi e strumenti pone pariteticamente a confronto i “soggetti” che vivono il luogo ed i “soggetti” che lo promuovono e lo tutelano, fornendo una nuova visione dell’esperienza culturale. Non, quindi, il museo-tempio, ma l’ecomuseo facilitatore di narrazioni e laboratorio di sperimentazione e diffusione dei saperi attraverso mappe di comunità.
La “narrazione” delle Madonie ha bisogno dei sindaci e degli intellettuali, dei pastori e dei contadini, degli artigiani e dei vecchi che si portano dietro biblioteche di ricordi, delle donne e dei loro lavori, delle loro mani e delle loro voci; dei giovani e degli studenti di ogni ordine e grado. Non ci si può affidare a ignoti “comunicatori” senza conoscenza. Non si tratta di rievocare un folklore locale da recitare, ma di sperimentare forme innovative di comunicazione, di programmazione per uno sviluppo sostenibile e di relazione con “altri” che vengono da lontano alla ricerca di diversità.
I criteri di accessibilità e di inclusione dell’Ecomuseo saranno studiati e realizzati prendendo nota delle raccomandazioni proposte dalla Commissione Tematica di ICOM – Italia “Accessibilità Museale”.
In questo contesto verrà organizzato il calendario delle sagre e delle feste quale espressione corale alta e qualificata, delle espressioni e dei caratteri che compongono il mosaico dell’identità madonita e verrà dato ampio risalto ai festival di musica e spettacolo (Ypsigrock, Festival Sete S’ois Sete Luas, Vivere in Assissi, Valdemone Festival) di rilievo nazionale ed internazionale.
Nell’ambito della strategia Area Interna si prevede di Implementare il portale web di destinazione, già attivo, con le funzioni di prenotazione ed un modello narrativo che utilizza la “rete semantica” di un ipertesto per la navigazione tra i contenuti multimediali, in maniera tale da poter replicare sul web la rete di relazioni del territorio madonita.
L’immagine Community della destinazione sarà promossa sui “mercati obiettivo” attraverso la redazione di un e-book destination che riprende i contenuti dell’Ecomuseo delle Madonie. L’organizzazione del Festival “Madonie Resilienti: montagne di idee per guardare oltre costituirà un’occasione per raccontare il processo di transizione del sistema territoriale e promuovere le sue reti di giovani talenti, veicolando attraverso la DMC l’immagine di un territorio aperto ai nuovi movimenti culturali, crocevia di incontri e relazioni in chiave europea e internazionale.