AGGREGAZIONE DEI COMUNI DELLA CITTA’ A RETE MADONIE-TERMINI: un desiderio che parte dal basso e da lontano
L’esperienza pregressa
L’area delle Madonie – dal 2009 allargata all’area dell’Imerese e della Bassa Valle del Torto – si è distinta per avere promosso forme di gestione di servizi che hanno segnato in maniera significativa lo sviluppo economico e sociale del territorio, facendo accrescere un formidabile capitale sociale territoriale.
Fra i servizi gestiti in forma associata di annoverano:
- SUAP (sportello Unico Attività Produttive) associato;
- Ufficio Unico di progettazione delle opere pubbliche;
- Ufficio Unico per gli Espropri;
- Polo Catastale;
- Centrale Unica di Committenza (di imminente attivazione).
A questi si aggiungono le esperienze di programmazione territoriale concertata:
- Leader II;
- Patto Territoriale delle Madonie;
- PRUSST Cefalù-Madonie;
- PIT 31 “Reti Madonie”;
- Patto distrettuale Filiera Carne Bovina;
- Distretto Culturale del Paesaggio dei Miti e delle Narrazioni;
- PIST 22 Madonie-Termini;
- Distretto Turistico di Cefalù e dei Parchi delle Madonie e di Himera;
- Piano di Sviluppo Rurale “Madonie in rete per lo sviluppo del territorio rurale”;
- Gruppo di Azione Cositera “Golfo di Termini Imerese”;
- Convenzione PAES Madonie-Termini.
Fonte: Proposta condivisa Libero Consorzio.
Il 23 aprile 2015 a Termini Imerese si riunisce l’Assemblea Plenaria dei Consigli Comunali della “CITTA’ A RETE TERMINI-MADONIE”. L’elenco degli argomenti all’ordine del giorno è il seguente:
- esame del Bilancio Sociale della “Città a rete Madonie-Termini”;
- Linee guida per il Piano di Sviluppo 2020 della “Citta a rete Madonie-Termini” (precedentemente approvato dall’Assemblea dei Sindaci del PIST 22) e relative determinazioni;
- esame ed approvazione documento relativo all’emergenza frane e dissesto idrogeologico del territorio – problematiche inerenti la grave situazione della viabilità del comprensorio.
Per un resoconto dell’incontro si veda il post Via libera al Piano di Sviluppo 2020: “Madonie-Termini sarà la quarta città siciliana”.
Pur non citando ancora esplicitamente la SNAI, le Linee guida ne tracciano i principi di base e sottolineano come:
l’Accordo di Partenariato, sollecita i comuni “ad essere in grado di guardare oltre i propri confini, attraverso la gestione associata di servizi” e quindi di impegnarsi a dare vita ad aggregazioni permanenti costruite su un disegno di gestione ordinaria di funzioni fondamentali e servizi locali attraverso la costituzione di un’unica Unione di Comuni.
Il riferimento è a una precisa sezione dell’Accordo di Partenariato Italia 2014-2020: nel quale si stabilisce, con grande enfasi, che le aggregazioni di comuni contigui saranno considerate partner privilegiati per definizione delle strategie di sviluppo locale.
Si veda a tal proposito la sezione dell’A.P.:
3.1.6 APPROCCIO INTEGRATO VOLTO AD AFFRONTARE LE SFIDE DEMOGRAFICHE DELLE REGIONI O A RISPONDERE A ESIGENZE SPECIFICHE DI AREE GEOGRAFICHE CARATTERIZZATE DA GRAVI E PERMANENTI SVANTAGGI NATURALI O DEMOGRAFICI
nella quale tra l’altro si legge (pag. 697):
I Comuni costituiscono l’unità di base del processo di decisione politica e in forma di aggregazione di comuni contigui – sistemi locali intercomunali – sono partner privilegiati per la definizione della strategia di sviluppo d’area e per la realizzazione dei progetti di sviluppo. […]
Inoltre, il prevalere nelle Aree Interne di Comuni di piccole dimensioni implica che un’organizzazione in forma associata (sia questa più o meno formalizzata) e/o consortile dei Comuni è fondamentale per l’organizzazione efficiente dei servizi sul territorio.
I Comuni, che parteciperanno, in forma associata, alla strategia operativa, dovranno pertanto provare di essere in grado di guardare oltre i propri confini, attraverso la gestione associata di servizi essenziali di funzionalità per la strategia stessa (ovvero processi di fusione). |
Volendo dunque cogliere gli stimoli provenienti dall’impostazione generale della nuova programmazione 2014-2020, e proseguendo nel solco dello sforzo aggregativo avviato per l’attuazione territoriale dell’Asse VI “Sviluppo urbano sostenibile” del precedente PO FESR Sicilia 2007-2013, le Linee guida determinano che occorre lavorare con determinazione al riassetto organizzativo della “Città a rete”, ragione per cui è necessario:
- dare vita ad un unica Unione dei Comuni: a seguito del confronto aperto e partecipato con i Consigli Comunali, verranno individuate quali delle funzioni fondamentali dei Comuni, definite dall’art. 19, comma 1, del DL 95/2012, dovranno essere trasferite – anche per fasi successive – all’Unione di Comuni;
- assicurare uniformità geografica tra politiche di sviluppo urbano, di sviluppo turistico di sviluppo rurale: per le considerazioni prima espresse sulla capacità/possibilità di interazione tra ITI e CLLD, risulta oltremodo necessario oltre che rappresenterebbe un unicum nell’intero panorama nazionale, avere perfetta coincidenza tra tutti gli strumenti che già agiscono in questa direzione. In tal senso, occorre lavorare perché l’ambito geografico tra PIST “Madonie-Termini” (28 comuni), Distretto Turistico “Cefalù e parchi delle Madonie e di Himera” (30 comuni) e GAL ISC Madonie (33 comuni), coincida e quindi si elimino le cosiddette geometrie variabili negli strumenti attuativi delle politiche di sviluppo prodotti dal territorio;
- accorpare le due Agenzie di Sviluppo: direttamente connesso alle due precedenti fasi riorganizzative, è l’accorpamento della SO.SVI.MA. Spa e di Imera Sviluppo 2010 in un’unica Agenzia di Sviluppo del territorio mantenendo i livelli professionali ed i presidi territoriali che si sono formati nel tempo.
Ad ogni modo, molto più esplicito e chiaro è il riferimento alla SNAI e ai suoi obiettivi e percorso, nell’intervento dell’allora Presidente di Imera Sviluppo, Angelo Cascino, come può essere utilmente rilevato attraverso la lettura del verbale dell’incontro.
Verbale Assemblea Consigli Comunali PIST, 23apr2015
Qui invece copia della deliberazione dell’Assemblea.
Determinazione Assemblea Consigli Comunali PIST, 23apr2015
L’approvazione delle Linee guida per il Piano di Sviluppo 2020 della “Citta a rete Madonie-Termini” può essere considerato il momento d’avvio di un articolato e complesso percorso, che ha trovato nell’opportunità della Strategia Nazionale Aree Interne un significativo e sfidante terreno di verifica.
Con specifico riferimento al cammino avviato proprio per stimolo diretto della sperimentazione SNAI, ripercorriamo di seguito il questo percorso, dando anche evidenza ai passaggi in via di formalizzazione definitiva.
E’ utile ricordare, ai fini della “narrazione” del cammino fin qui fatto, che il rapporto di istruttoria del Comitato Nazionale Aree Interne aveva rimandato la verifica del pre-requisito associativo ad una ricognizione delle convenzioni in essere fra i diversi Comuni e delle funzioni e dei servizi gestiti in forma associata, anche operanti all’interno delle diverse Unioni.
Gli approfondimenti di merito elaborati da uno specifico Gruppo di lavoro tecnico-istituzionale, composto da 2 segretari comunali, 5 amministratori comunali e dal coordinatore tecnico dell’Area Interna (che si è avvalso anche di qualificate expertises del FORMEZ), sono stati sottoposti alla discussione pubblica nel corso di una serie di incontri partecipati da Sindaci, Presidenti dei Consigli Comunali, Capigruppo Consiliari e Consiglieri comunali.
Ai fini del pre-requisito associativo, è stata largamente condivisa la valutazione dell’inadeguatezza dei servizi e delle funzioni attribuite alle attuali Unioni di Comuni, poco incisive in termini di programmazione e gestione di risorse umane e finanziarie, e non coerenti con la gestione di funzioni connesse ai diritti di cittadinanza.
Il documento di Bozza di Strategia trasmesso in data 21 novembre 2015 dal Sindaco di Gangi, in qualità di referente dell’Area Madonie, ai referenti della Regione Siciliana e del Comitato tecnico nazionale Aree Interne ha formalizzato la proposta di riorganizzare l’assetto amministrativo e di governance del territorio attraverso la “costituzione di una nuova Unione dei Comuni dell’Area Interna madonita con competenze amministrative adeguate ad affrontare in maniera integrata le problematiche di organizzazione e gestione dei servizi relativi ai diritti di cittadinanza”.
In considerazione del fatto che la nuova normativa regionale in materia di Enti Locali (L.R. n. 15 del 4 agosto 2015, art. 41) non consente la costituzione di nuove Unioni di Comuni, si è deciso di lavorare sulla rielaborazione dello Statuto dell’Unione “delle Petralie e dell’Imera Salso” che associava i Comuni di Petralia Sottana, Petralia Soprana, Blufi e Bompietro. Le proposte del Gruppo di Lavoro sono state oggetto di diverse assemblee plenarie a valle delle quali le relative determinazioni sono state sottoposte al preventivo apprezzamento dei 21 Consigli Comunali.
I principi guida che hanno ispirato la formulazione dello Statuto dell’Unione sono stati:
- la ricomposizione del territorio secondo logiche federative che consentissero di recuperare economie di scala nell’erogazione dei servizi ai cittadini;
- la parità di rappresentanza di tutti i comuni nell’unione (3 consiglieri per comune) e non proporzionale al numero degli abitanti;
- quote di servizio e quindi costi di funzionamento suddivisi in ragione degli abitanti;
- la volontà di trasferire in capo all’Unione funzioni e servizi “pesanti” in grado di accompagnare concretamente le nuove traiettorie di sviluppo.
Non appare superfluo rammentare, infatti, che il documento Linee guida per la Strategia di area proponeva di prendere a riferimento le “aree-progetto” come “sistemi intercomunali” in grado di “collegare la strategia di sviluppo economico locale con la strategia regionale e nazionale di adeguamento dell’offerta dei servizi di cittadinanza”.
Mentre il documento Il Pre-requisito generale della gestione di servizi comunali nella SNAI evidenziava che tale pre-requisito “non è soddisfatto dall’esistenza di aggregazioni temporanee costruite su e per progetti/programmi di sviluppo”, tipica di gran parte degli interventi di sviluppo locale promossi nel nostro Paese, almeno a partire dalla stagione della “programmazione negoziata” (patti territoriali, contratti d’area) e comprensive delle formule “utilizzate” dalla politica di coesione comunitaria (PIT, PISU, PIST, GAL, ecc.).
E’ invece necessario realizzare aggregazioni permanenti costruite su un disegno di gestione ordinaria di funzioni fondamentali e servizi locali. Solo in questo secondo caso è possibile verificare l’esistenza del pre-requisito necessario per promuovere e attuare progetti/programmi di intervento a finalità di sviluppo territoriale, così come definiti nella strategia nazionale per le “aree interne”.
Alla nuova Unione, che in coerenza con il ruolo di federazione dei Comuni dell’Area Interna Madonie è stata opportunamente ridenominata “Unione dei Comuni delle Madonie” (in appresso indicata anche come Unione Madonie), sono stati trasferiti i seguenti servizi e le seguenti funzioni da gestire in forma associata:
- Ufficio Unico per la progettazione e realizzazione di interventi relativi ai cinque ambiti di intervento previsti dalla Strategia Nazionale Aree Interne (Energie rinnovabili; Risorse naturali, culturali e turismo; Saper fare ed artigianato; Sistema agroalimentare; Tutela del territorio) e all’Accordo di Programma Quadro;
- Centrale Unica di Committenza che, in accordo con le normative nazionali cogenti, utilizzi lo strumento del Green Public Procurement (GPP) per l’approvvigionamento di beni, servizi e lavori contribuendo al raggiungimento degli obiettivi ambientali minimi previsti dal Piano d’Azione Nazionale sul GPP ed eserciti le funzioni di acquisizione dei servizi relativi a: telefonia, connettività, energia, calore, polizze RC, funzioni ICT connesse alle funzioni associate, comprendenti la realizzazione e la gestione di infrastrutture tecnologiche e di applicativi software;
- Organizzazione e gestione delle infrastrutture e dei servizi scolastici necessari all’attuazione dei contenuti del Piano Triennale dell’Offerta Formativa Territoriale redatto dalla Rete scolastica delle Madonie, ed elaborazione coordinata dei Capitolati per la gestione delle mense scolastiche;
- Programmazione e coordinamento delle politiche giovanili, sport e tempo libero;
- Programmazione e coordinamento dello sviluppo e della valorizzazione del turismo;
- Programmazione e coordinamento territoriale degli eventi culturali;
- Pianificazione del sistema di trasporto pubblico locale;
- Gestione della rete dei servizi socio-sanitari;
- Formazione del personale dipendente;
- Sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare;
- Energia e diversificazione delle fonti energetiche;
- Comunicazione istituzionale;
- Protezione Civile.
Sono state altresì individuate ulteriori funzioni e servizi ad adesione facoltativa, in quanto considerati non strategici: Polizia municipale e Assistenza sociale.
Lo Statuto dell’Unione dei Comuni delle Madonie rivisto ed integrato, è stato approvato all’unanimità da parte del Consiglio dell’Unione, in doppia lettura, nelle sedute del 28 luglio e del 18 agosto 2016 ed è stato pubblicato per 30 giorni sia all’albo pretorio che sulla G.U.R.S.
Avendo espletato tutti i passaggi amministrativi previsti i Consigli Comunali hanno proceduto allo scioglimento delle precedenti Unioni di Comuni e contestualmente all’adesione alla nuova Unione dei Comuni Madonie. Ad eccezione dei Comuni di Caltavuturo, Sclafani Bagni e Scillato (aderenti all’Unione dei Comuni Val di Imera Settentrionale), e dei Comuni di Polizzi Generosa e Geraci Siculo, i quali delegheranno all’Unione Madonie le funzioni ed i servizi prima elencati, attraverso la sottoscrizione di apposite Convenzioni ai sensi dell’Art. 30 del T.U.E.L.
Nello specifico i passaggi e gli atti in corso di definitiva formalizzazione sono i seguenti:
- entro il 31 gennaio 2017: delibere dei Consigli comunali di adesione e di conferimento della funzione fondamentale “protezione civile” all’Unione Madonie;
- entro il 28 Febbraio 2017: delibere dei consigli comunali dei Comuni di Caltavuturo, Sclafani Bagni e Scillato (aderenti all’Unione dei Comuni Val di Imera Settentrionale) e dei Comuni di Geraci Siculo e di Polizzi Generosa, di approvazione delle convenzioni di conferimento di funzioni e servizi all’Unione Madonie;
- entro il 15 marzo 2017: delibere di Giunta dei Comuni aderenti all’Unione Madonie che definiscono le modalità ed i criteri di gestione economica, finanziaria, organizzativa e di personale dei servizi associati così come indicato nello statuto dell’unione Madonie (art. 8) e nell’allegato “A”, limitatamente alle seguenti funzioni e servizi che saranno fin da subito attivati: Protezione Civile, Ufficio Unico, Centrale Unica di Committenza, Energia e diversificazione delle fonti energetiche. A seguire saranno deliberate le funzioni ed i servizi relativi a: Organizzazione e gestione dei servizi e delle infrastrutture scolastiche, Programmazione e coordinamento territoriale degli eventi culturali, Pianificazione del sistema di trasporto pubblico;
- entro la data di sottoscrizione dell’APQ: elezione degli organismi previsti dallo Statuto dell’unione Madonie;
- entro il 31 dicembre 2018: delibere di Giunta dei comuni aderenti all’Unione Madonie che definiscono le modalità ed i criteri di gestione economica, finanziaria, organizzativa e di personale dei servizi associati così come indicato nello statuto dell’unione Madonie (art. 8) e nell’allegato “A”, limitatamente alle seguenti funzioni e servizi: Programmazione e coordinamento territoriale degli eventi culturali, Gestione della rete dei servizi sociosanitari, Formazione del personale dipendente, Sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare, Comunicazione istituzionale.
Con specifico riferimento all’importanza del tema dell’Associazionismo per lo Sviluppo locale in generale e per SNAI in particolare, si è svolto giovedì 1 dicembre a Roma il seminario “Aree interne, traiettoria di cambiamento: il valore aggiunto dell’associazionismo”, realizzato nell’ambito del PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020, organizzato dal Comitato Tecnico Aree Interne e curato da Formez PA.
Programma Seminario AI e Associazionismo, 1dic2016
I lavori sono stati aperti dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, dal Coordinatore Comitato Tecnico Aree Interne Sabrina Lucatelli e dal Commissario straordinario di Formez PA Marta Leonori. Ha concluso l’evento Enrico Borghi, Consigliere Speciale della Presidenza del Consiglio per le Aree Interne.
Di particolare rilievo il fatto che l’Area-progetto “Madonie” sia stata indicata al primo posto tra le esperienze di gestione associata più avanzate.
Nel corso del seminario la Strategia delle Madonie (appena presentata nella sua versione candidata ad essere la Strategia d’Area definitiva), è stata più volte oggetto di complimenti e indicata come “esemplare”; inoltre, come si evidenzia dall’immagine seguente (tratta dalla presentazione di Sabrina Lucatelli), le Madonie potrebbero essere la prima AI del Sud Italia a pervenire all’approvazione del documento finale di Strategia.
Presentazione S. Lucatelli (estratto), 1dic2016
IL 18 MARZO 2017 E’ NATA L’UNIONE DELLE MADONIE: “una scelta di portata storica”.
La firma di tutti i sindaci sull’atto di nascita è stata apposta stamane nella sede legale dell’Unione presso il Comune di Petralia Soprana.
A darne notizia è il sindaco di Petralia Soprana e presidente dell’Unione, Pietro Macaluso.
Con la firma odierna si sancisce l’allargamento dell’ex “Unione delle Petralia e dell’Imera Salso” che comprendeva i comuni di Petralia Soprana, Petralia Sottana, Blufi e Bompietro ai quali si sono aggiunti quelli di Alimena, Aliminusa, Caccamo, Castelbuono, Castellana Sicula, Collesano, Gangi, Gratteri, Isnello, Montemaggiore Belsito, Pollina e San Mauro Castelverde. Dalla nuova aggregazione è nata l’Unione delle Madonie.
Il tutto è finalizzato all’attuazione della strategia di sviluppo elaborata dal territorio madonita nell’ambito della Strategia Nazionale Aree Interne .
Con l’Unione dei Comuni delle Madonie sottoscriveranno delle specifiche convenzioni per la gestione associata di funzioni e dei servi i comuni di Geraci Siculo, Polizzi Generosa, Caltavuturo, Scillato e Sclafani Bagni.
Soddisfatto il presidente della neo nata Unione Pietro Macaluso che ha sottolineato la portata storica di questa scelta che è anche la più grande d’Italia. L’Unione delle Madonie è infatti è la prima per numero di Comuni che hanno aderito, per la qualità e lo spessore delle funzioni dei servizi trasferiti e associati oltre che per i principi federativi posti a fondamento della stessa.
Comunicato Stampa: